18/012019
del 18/01/2019
Gli elementi che caratterizzano il 2014 e generano una seppur modesta ma ancora persistente contrazione di prezzi sono principalmente, la debolezza del reddito familiare e la difficoltà di accesso al credito, fattori che spingeranno ad un seppur lieve ribasso dei prezzi delle case, stimato intorno all’uno per cento, un declino talmente contenuto che ci fa presagire una certa stabilizzazione anche se il settore rimane debole come si evince dalle 403.000 transazioni del 2013, contro le 869.000 realizzate nel 2006.
Secondo standard & poor’s in Italia non vi è stata una eccessiva sopravvalutazione dei valori delle case come si evince dal rapporto tra prezzi delle case e reddito, anche il rapporto tra affitti e reddito rimane nella sua media storica.
Certamente, elemento che non aiuta la ripresa del settore, è l’introduzione imposte sulla casa quale la tasi, che sostituisce (sulla prima casa) la tanto contestata imu, il cui effettivo peso dipende dalle scelte dei singoli comuni, generando un clima di grande incertezza per i proprietari di immobili.
Per quanto riguarda il mercato dei mutui, l'interesse medio applicato dalle banche è sceso di quasi un punto da febbraio 2012 a febbraio 2014 e tutto fa presagire un ulteriore ribassamento dei tassi.
Oggi il mercato dei finanziamenti per l'acquisto di casa in Italia rappresenta il 45% del pil, ben al di sotto della media dell'eurozona del 64% del pil, ciò porta a pensare che per quanto sia un buon momento per usufruire di un finanziamento, ai fini dell’acquisto di una prima casa, ciò non di meno molti istituti di credito, non erogano con molta semplicità richiedendo garanzie eccessive per molti giovani neo assunti che difficilmente riescono ad accedere al prodotto finanziario senza l’aiuto di uno o più garanti, il che rallenta o blocca chi per la prima volta cerca una propria indipendenza.