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18/012019

Unica soluzione, abbassare i prezzi per vendere...

del 18/01/2019

Che ci sia crisi del settore immobiliare lo dimostrano in maniera evidente i numeri, solo sei anni fa, nel 2007, si vendevano in Italia 870mila unità immobiliari l'anno, oggi si è passati proiettando i dati del 2013 quanto più ottimisticamente possibile a fine anno, ad una chiusura di 420mila unita immobiliari oggetto di transazione, con un calo ulteriore del 6% rispetto al nefasto 2012.
Nel quadro appena dipinto, se non si vuol rendere eterna la compravendita, l’unica alternativa è quella di rivedere le proprie pretese e abbassando il prezzo, è quanto consiglia il presidente dell'ufficio studi Nomisma, che monitora il mercato della casa.
Il problema è che ci sono molti venditori e pochi compratori, per cui la drastica strategia non lascia spazio ad altre alternative.
Inutile tornare col vecchio tormentone considerandolo un “evergreen” cioè “ ho pagato duecentomila, vendo a duecentotrenta”, considerando una rivalutazione dei prezzi secondo l'inflazione al 2,50 %, la verità è che il valore delle case sta scendendo da 4 anni, come pure sbagliato è cercare di elevare i prezzi a proprio piacimento per poi arrivare ai numeri desiderati, in quanto l’annuncio verrà evitato come la peste in quanto troppo caro.
Statisticamente la distanza media tra venditore e acquirente è in Italia oggi è di circa il 18%, con scostamenti che variano da nord a sud, dai piccoli centri alle grandi metropoli, ad esempio al sud si sale sopra la media con Palermo si attesta intorno al 20%, a Catania ci si scosta di pochissimo dal valore medio nazionale, al Nord a Milano si ha uno scostamento del 14,8 %.
In quanto ai tempi medi nazionali, si prevede di vendere in nove mesi, sempre che si sia fatto tutto bene ed accettata la perdita scaturente dal momento di mercato che stiamo vivendo.
Il consiglio principale è quindi uno solo: “rivedete il prezzo”, superato questo scoglio psicologico, aprirsi al web, ma chi sta leggendo questo articolo già lo fa!